Prostituzione, ecco il referendum per riaprire le case chiuse.
In Lombardia, il Consiglio regionale ha chiesto formalmente un referendum per l'abrogazione parziale della legge Merlin, in vista di una riapertura delle ‘case chiuse’ auspicata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle (contrari Pd, Ncd). In aula, dove era presente anche il governatore Roberto Maroni, la maggioranza assoluta richiesta è stata raggiunta per un voto solo: in totale 41 (su 80), 29 quelli contrari.
La comunità di don Benzi indignata e furiosa risponde definendo la prostituzione : «Il peggiore dei mali».
Era l’inverno del 1958 quando l’entrata in vigore della legge Merlin dava l’ultimatum alle case di tolleranza: tutte chiuse entro sei mesi. In questi 55 anni, la legge ha fatto poco o niente contro la prostituzione, che dalle «case chiuse» si è semplicemente trasferita sulle strade di tutta Italia.
Era l’inverno del 1958 quando l’entrata in vigore della legge Merlin dava l’ultimatum alle case di tolleranza: tutte chiuse entro sei mesi. In questi 55 anni, la legge ha fatto poco o niente contro la prostituzione, che dalle «case chiuse» si è semplicemente trasferita sulle strade di tutta Italia.
Oggi sono sempre più giovanissime le donne che offrono il proprio corpo ai margini delle strade, spesso provenienti da Paesi stranieri che, non sempre consapevolmente, finiscono nella mani di sfruttatori organizzati che le spingono a prostituirsi con la forza, o con la falsa promessa di un futuro «riscatto» verso una vita libera o la possibilità di tornare a casa propria con qualche soldo da parte. Il pensiero della comunità e dello Stato deve andare a loro, e di certo il modo migliore per farlo non è quello riaprire le case chiuse.
Questi politici dicono voler aiutare le vittime dello sfruttamento. Ma davvero chiudere queste ragazze in abitazioni potrebbe eliminare lo sfruttamento e la criminalità? Ci sono dati che affermano il contrario.
Pensiamo all'Olanda e alla Germania, dove già sono in vigore le regolamentazioni tanto desiderate in Italia, ma ciò nonostante l’80 per cento delle donne che si prostituiscono sono ancora vittime del racket. Questi dati dovrebbero far capire come questa legge non fa altro che giocare a favore degli sfruttatori.
I nostri politici invece di coprire il problema, dovrebbero concentrarsi sul recupero delle prostitute e del cliente ( che spesso non usa il sesso a pagamento per un bisogno biologici), dovrebbero promuovere progetti per una giusta rieducazione affettiva, incentivando le associazioni che offrono un'opportunità concreta di alternativa alla strada. Sembra quasi che l’intenzione di liberare le prostitute dallo sfruttamento è più che altro il capro espiatorio : pare che l’obbiettivo primario è quello di togliersi le lucciole da sotto gli occhi.
A tal proposito, il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha illustrato la proposta, nella convinzione che abrogando quelle parti della Merlin che vietano la prostituzione in abitazione si «liberino le strade» dal degrado. Vi siete mai fermati un attimo a comprendere la vergogna di queste donne? Le speranze stroncate, i sogni distrutti e l’odio per se stesse. Queste donne non sono spazzatura da eliminare dalle strade, da buttare in quattro mura di omertà. Forse vederle per le strade non è gradevole, ma per qualche secondo provate a cambiare la visione della situazione. Provate a non guardare queste donne con disprezzo, come fonte di piacere, come una minaccia per la vostra famiglia o per la sana crescita psicologia dei vostri figli che secondo voi ne rimarrebbero turbati alla sola visione. Guardatele con umiltà e comprensione, perché la maggior parte di loro hanno bisogno che qualcuno le liberi dalla prigione invisibile dove sono rinchiuse da tempo.
I nostri politici invece di coprire il problema, dovrebbero concentrarsi sul recupero delle prostitute e del cliente ( che spesso non usa il sesso a pagamento per un bisogno biologici), dovrebbero promuovere progetti per una giusta rieducazione affettiva, incentivando le associazioni che offrono un'opportunità concreta di alternativa alla strada. Sembra quasi che l’intenzione di liberare le prostitute dallo sfruttamento è più che altro il capro espiatorio : pare che l’obbiettivo primario è quello di togliersi le lucciole da sotto gli occhi.
A tal proposito, il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha illustrato la proposta, nella convinzione che abrogando quelle parti della Merlin che vietano la prostituzione in abitazione si «liberino le strade» dal degrado. Vi siete mai fermati un attimo a comprendere la vergogna di queste donne? Le speranze stroncate, i sogni distrutti e l’odio per se stesse. Queste donne non sono spazzatura da eliminare dalle strade, da buttare in quattro mura di omertà. Forse vederle per le strade non è gradevole, ma per qualche secondo provate a cambiare la visione della situazione. Provate a non guardare queste donne con disprezzo, come fonte di piacere, come una minaccia per la vostra famiglia o per la sana crescita psicologia dei vostri figli che secondo voi ne rimarrebbero turbati alla sola visione. Guardatele con umiltà e comprensione, perché la maggior parte di loro hanno bisogno che qualcuno le liberi dalla prigione invisibile dove sono rinchiuse da tempo.
Molti di voi diranno: “ hanno scelto questo lavoro ed è giusto che paghino le tasse”. Potrebbe essere una giusta osservazione, ma dobbiamo sfatare il concetto che vendere il proprio corpo sia un lavoro, e ancor meno dobbiamo permettere che diventi “legare”.
Dobbiamo puntare al progresso, ma così facendo stiamo solo spianando la strada per il degrado.
In ogni caso, prima che si arrivi davvero all'induzione del referendum servirà però che anche altre quattro assemblee regionali avanzino la medesima richiesta.
Vi terremo aggiornati!
di Margiotta M.Giusy
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