Benfica: Continua la maledizione di Guttmann!
Continua ancora la maledizione di Bela Guttmann che ormai da 52 anni opprime la squadra portoghese: "Da qui a 100 anni il Benfica non vincerà più una Coppa Europea".
Era infatti il 1962 quando il grande Benfica di Eusebio, vinse la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva battendo il Real Madrid di Puskas e Di Stefano con un prestigioso 5-3. L'allora tecnico ungherese dei portoghesi, Bela Guttmann, forte di questo successo, chiese al presidente del Benfica un adeguamento del suo contratto. Di fronte al rifiuto del presidente, il tecnico decise di andarsene sbattendo la porta, e lo fece lanciando una "maledizione" al club che dura tutt'ora: "Da qui a 100 anni senza di me il Benfica non vincerà più una Coppa Europea" sentenziò il tecnico.
Sono passati ormai 52 anni da quelle dichiarazioni brucianti, una maledizione che dura tutt'ora sul club portoghese. L'anno successivo, infatti, il Benfica di Eusebio, ancora una volta in finale, perse contro il Milan di Altafini, poi fu la volta dell'Inter di Herrera a strappare il trofeo ai lusitani. Poi, le sconfitte contro il Manchester United del grande George Best e vent'anni dopo la disfatta ai rigori contro il PSV Eindhoven. Al Prater di Vienna nel 1990, invece, fu il milan di Sacchi a battere il Benfica di Sven-Göran Eriksson in finale, (1-0 con gol di Rijkaard). E la maledizione è andata oltre, dalla Coppa dei Campioni, poi Champions League, è passata direttamente alla coppa Uefa, poi diventata Europa League: nel 1983 l'Anderlecht strappa la coppa Uefa ai lusitani, poi lo scorso anno l'incredibile e rocambolesca disfatta contro il Chelsea di Benitez in Europa League, fino ad arrivare all'ultima beffa ai rigori contro il Siviglia nella finale giocata allo Juventus Stadium ieri sera.
Da allora il Benfica ha disputato ben otto finali, senza ottenere successo, la maledizione di Guttmann continua ancora sul Benfica, una maledizione con cui anche i più scettici oggi iniziano a fare i conti. Storie che solo il calcio, e lo sport sanno regalare...
Francesco Puleio
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